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la frusta teatrale 45


-supposte individuazioni, non rappresenta opere di teatralità; non è un artista, ma uno spirito religioso.

Eleonora Duse rappresenterebbe quindi un fatto specificamente singolare che, pur inquadrato nella storia nell’ultimo ottocento e del primo novecento, ne balza fuori con una selvaggia originalità di primitivo. Non valgono per lei, tuttavia, le stancate formule di «divina ispirazione, di ebbrezza più che terrestre, di transumanazione».

La sua vita religiosa è ancora attività sintetica, che pur nella sua immediatezza, è sintesi e misura di una personalità.


II


Ma meglio che un discorso generico dovrebbe giovare, se non c’inganniamo, una disamina un poco più confidenziale dei risultati che ella si propone. Che cosa è Eleonora Duse ne La Donna del Mare? E volendo seguire ordini e connessioni quasi scolastiche: che cosa è La Donna del Mare?

«Il grande mistero è la dipendenza della volontà umana dal senza volontà» così Ibsen negli appunti per il dramma (Luglio-ottobre 1888).

Ma prima di annunciare «che il suo interesse polemico stava per scemare e che egli sentiva intimamente la sua poesia incamminarsi verso nuove forme», o di confessare che il mare (libertà naturale e selvaggia) diventava sempre più, come racconta lo Jaeger, la sua fissazione, aveva scritto in una lettera dell’87: «Siamo riuniti qui in un sabato sera. A questo segue il dì del riposo, il dì di festa, il dì solenne, come volete. Per conto mio sarò contento