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delle sue ricerche, come La Donna di nessuno o Un sogno d amore. (E nella stessa linea La danza del ventre, L’Ondina, ecc.: antitetico a lei è invece l’abbondono di Monna Vanna).

Nel dramma di Cossorotov a Mary Chardin, cantatrice lirica, Andrea Luganschi, venuto di Russia a Parigi a cercare divertimento, offre una prova scherzosa: il matrimonio per un mese, un sogno d amore che non debba soffrire disillusioni, che abbia inizialmente coscienza della fugacità a cui il suo profumo è condannato. Un mese di delizie trasforma Mary e Andrea in due innamorati, forse, chissà, in due futuri sposi pieni di senno. Invece Mary Chardin che ha offerto ad Andrea per un mese le consolanti premure dell’attrice recitando con malizioso impegno la sua parte, non può, come donna, assumersi una responsabilità che sarebbe menzogna. Il rapporto è di due anime ermetiche e sottintese, che l’autore studia con disinteresse critico, aspettando la dissoluzione fatale della sua costruzione. Lentamente si svolge la confidenza. Dall’indugio nei dissidi particolari sorge gigantesco l’affetto dominante. Hai nei primi spunti, la noia chiusa di Andrea e di fronte, nel teatro di varietà, dove l’azione si svolge, la leggerezza scollacciata di Nounou e l’aspeffo satiresco di Pandarov. Il preludio ricorderebbe figurazioni tradizionali di antitesi russe. Andrea, per necessità di coscienza, vorrebbe opporre al genere di spettacolo che ha dinanzi qualcosa di più intelligente, elegante, umano, qualcosa come la Virtù. La lentezza di composizione ti sconcerta e non sai da quegli aggettivi trarre un principio fecondo di caratteristica estetica. Ma è questa crudeltà scomposta di contraddizioni che ha sedotto l’attrice.