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IX


L’enfasi della sterilità


Invece di un ritratto di Maria Melato i critici ci hanno offerto sinora le più allegre mistificazioni.

Hanno parlato di lei come dell’attrice che interpreta, senza dirci dove mai scoprissero quelle virtù di serenità fantastica che sarebbero, a parlare propriamente, il segno dell’interpretazione, in questa brava attrice che è forse la più gentile e la più femminilmente simpatica tra le donne del nostro teatro.

Le interpretazioni di Maria Melato sono tutte tendenziose, e rivelano sotto la figura, la donna che non riesce a dominare i nervi e gli istinti. Se Alda Borelli si può definire ricordando Mary Chardin, per Maria Melato basta il nome di Lulù (Spinto della terra). Ella non potrà riuscire mai qualcosa di più che un eccellente strumento, gioia degli autori che non hanno saputo dire da soli verità incisive, consolazione della platea che chiede confidenze1. La vir-

  1. Ha completato scenicamente con successo opere come Parigi e Manon di Adami, Il Sangue di O. Civinini, L’uomo di legno e la donna di cera del Pensuti, ecc.