Pagina:Goethe - Principii di filosofia zoologica e anatomia comparata.djvu/35

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Filosofia zoologica 31

da un’altra porta nei segreti della natura. Contemplate le tavole di Dalton che rappresentano gli uccelli della tribù dei brevi pcenni, e vedrete in qual modo, a partire dallo struzzo per arrivare al casoar della Nuova Olanda, l’antibraccio si accorcia, si riduce e si semplifica a poco a poco; quest’organo essenziale e caratteristico dell’uomo e dell’uccello abortisce a tal punto che si potrebbe prendere per una deformità accidentale, se non vi si riconoscessero le differenti parti che costituiscono il membro anteriore. Questa analogia non potrebbe essere disconosciuta nè nella loro estensione, nè nella loro forma, nè nei loro modi di articolazione. E bensì vero che le parti terminali diminuiscono di numero; ma le posteriori conservano i loro rapporti. Il Geoffroy ha compreso perfettamente e ha giustamente proclamato questo grande principio di osteologia comparata, cioè: che si è nei limiti delle sue vicinanze che più sicuramente si ritroveranno le traccie di un osso il quale sembri sfuggire ai nostri occhi. Egli si è compenetrato di un’altra grande verità, che noi dobbiamo enunciare qui; e questa si è che la previdente natura si è fissato un bilancio, uno stato di spese ben definito. Essa opera arbitrariamente nei capitoli particolari, ma la somma generale rimane sempre la stessa; per modo che, se spende troppo da una parte, fa economia dall’altra.

Questi due principî, che erano già stati riconosciuti giusti dai dotti tedeschi, nelle mani del signor Geoffroy divennero guide sicure che non lo smarrirono mai nel corso intero della sua carriera scientifica. Con questi principî non sarà più necessario ricorrere al povero spediente delle cause finali.

Bastano pure gli esempi precedenti a dimostrare che non dobbiamo trascurare nissuna delle manifestazioni dell’organismo se vogliamo penetrare, collo esame delle apparenze esterne, nella intima natura delle cose.