Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/139

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sua raccomandazione accolto con piacere in casa della più bella e più onorevole donna di Assisi. Prese da me congedo, protestando che di questa sera stessa si sarebbe ricordato di me presso la tomba di S. Francesco, ed avrebbe pregato per il mio felice viaggio. Finalmente se n’andò, e rimasi felice di trovarmi solo di bel nuovo in presenza delle bellezze naturali, essendo la strada da Assisi a Foligno la più amena che si possa imaginare, correndo per quattro ore sopra un monte, colla vista, a diritta, di una valle benissimo coltivata.

Col vetturino si viaggia male, ed i tratti migliori di strada sono ancora quelli ne quali lo si segue a piedi. Da Ferrara in quà ho fatto buona parte del viaggio a questo modo. Quest’Italia cotanto privilegiata dalla natura, è rimasta l’ultimo paese del mondo nelle cose meccaniche e tecniche, le quali procacciano vita facile, e comoda. Il legno de’ vetturini, la sedia come qui la chiamano, è fuor di dubbio una modificazione dell’antica lettiga, nella quale si facevano trasportare un tempo dai muli le donne, i vecchi, ed i personaggi distinti. A vece del mulo, che stava a tergo, il quale ora si attacca di fianco all’altro, ad una delle due barre che sortengono la lettiga, si sottoposero a questa due ruote, e tutto fu detto; non si pensò ad altra miglioria. Si continua ad essere scosso, balestrato, dondolato, in avanti, addietro, a destra, a sinistra, come da secoli e secoli, e così sono nelle loro abitazioni, in ogni altra cosa.

Quando si abbia desiderio di vedere riprodotte al vero le antiche idee poetiche degli uomini che vivevano all’aria libera, e che soltanto quando vi erano costretti dalla necessità cercavano rifugio nelle caverne, non si avranno che a visitare le abitazioni di queste contrade, nelle campagne particolarmente, le quali si possono qualificare vere caverne. Tanta noncuranza avrà la sua origine nel ricusarsi a pensare, per non invecchiare. Trascurano con una leggerezza incredibile di provvedere all’inverno, alle lunghe notti di questo, e vivono buona parte dell’anno quasi cani. Scrivo