Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/213

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monti calcari a sinistra. Sono questi la continuazione de gli Apennini, i quali da Tivoli, scendono al mare, da cui sono separati, prima dalla Campagna di Roma, quindi dai monti volcanici di Frascati, di Albano, di Velletri, finalmente dalle paludi pontine; ed è probabile che il monte Circello, il quale sorge di fronte al promontorio di Terracina, colà dove finiscono le paludi pontine, sia quello pure, di formazione calcare.

Allontanatici dal mare, entrammo nell’amena pianura di Fondi. Questo piccolo tratto di terreno, fertilissimo, ben coltivato, attorniato da monti non troppo selvatici, non può a meno di apparire ridente a chicchessia. Gli aranci pendono tuttora in buon numero dagli alberi, i seminati, i prati, sono del più bel verde; nei campi si scorgono gli olivi, ed in fondo sorgono villaggi. Vedemmo pure una palma, e la onorammo di nostro saluto. E basti per questa sera. Siate indulgenti verso la penna la quale corre rapida, imperocchè io devo scrivere senz’avere agio neanco, a riflettere a quanto io scriva.

Le cose che vorrei dire sono mai tante; mi trovo cotanto a disagio, eppure è vivissima la mia brama di affidare qualcosa alla carta. Siamo giunti qui che scendeva la notte, ed è tempo oramai di andare cercare riposo.


S. Agata, il 24 Febbrajo 1787.

Mi è forza darvi notizia di una bella giornata, in una stanza fredda. Faceva giorno quasi, allorquando partimmo da Fondi, salutati bentosto dagli aranci, i quali crescevano lungo i muri che fiancheggiano la strada. Quelle piante n’erano cariche per modo, che non si sarebbe potuto desiderare di più. Le foglie recenti in alto, hanno una tinta gialliccia; ma quelle al basso della pianta, e nelle parti inferiori di questa, sono del più bel verde. Mignon aveva pure ragione, nel ricordare con desiderio queste contrade!

Traversammo quindi campi ben coltivati, seminati a