Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/362

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fermò sulla piazza a poca distanza dalla chiesa; e ci fece cenno di accostarci tutti e tre alla portiera della sua carrozza. Diede ordine al portinaio di farmi vedere non solo la chiesa in tutti i suoi particolari, ma ancora di narrarmi la storia di tutti i singoli altari, e delle altre fondazioni religiose; e per ultimo di aprirmi pure la sagrestia, e di farmi vedere tutte le cose meritevoli di osservazione che stavano in quella, soggiungendo essere io persona a cui voleva fare onore, e dare motivo di parlare bene di Messina, quando fossi rientrato nel mio paese. «Non dimenticate poi, disse volgendosi a me con un sorriso, per quanto valevano i lineamenti della sua figura piegarsi ad un sorriso, di venire a pranzo meco alla ora esatta, che vi sarete sempre il benvenuto.» Non ebbi quasi tempo a ringraziare, che tosto la carrozza si allontanò.

Da quel momento l’aspetto del sacerdote si rasserenò, ed entrammo nella chiesa. Il castellano, nome che si potrebbe dare al custode di quel palazzo magico, qualora non fosse dedicato al culto divino, si preparava ad adempiere scrupolosamente gli ordini avuti da sua Eccellenza, allorquando comparvero nell’interno della chiesa, la quale era totalmente sgombra di persone, Kniep ed il console, i quali mi vollero abbracciare, per esprimermi la loro soddisfazione di rivedermi sano e salvo. Dessi erano stati in grande ansietà in fino a tanto il servitore pulcinella, stipendiato probabilmente dal console, era venuto a narrare loro con mille smorfie l’esito felice dell’avventura; ed avendo inteso da quegli, come io mi dovessi, grazie all’attenzione del governatore, trovare nella chiesa, mi erano venuti a cercare colà.

Intanto eravamo venuti davanti all’altare maggiore, e stavamo ascoltando la spiegazione delle cose preziose di quello, colonne di lapislazzuli con ornamenti di bronzo ed in oro nello stile fiorentino, sculture, agate stupende di Sicilia in abbondanza, bronzi e dorature in ogni parte.

Sorse allora un doppio discorso, mentre Kniep ed il console riandarono scherzando le vicende della mia avven-