Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/74

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Nella chiesa degli Eremitani viddi alcuni quadri del Mantegna, uno dei più antichi pittori, i quali mi recarono propriamente meraviglia. Non si può dire quanta evidenza, quanta verità vi sia in quei dipinti! Da questa verità, la quale nulla ha di apparente, di convenzionale, ma che parla soltanto all’imaginazione tuttochè sotto forme alquanto dure, stecchite, le quali hanno per avventura un non so che di stentato, trassero le loro origini i pittori che vennero dopo, quali io li avevo veduti già nelle opere del Tiziano, ed allora la forza del loro genio, l’energia della loro natura, illuminate dal genio dei loro predecessori, sostenute dalle loro proprie forze, valsero a sollevarli a grado a grado dalla terra, ed a renderli capaci di produrre figure propriamente celestiali. Tale si fù lo sviluppo dell’arte in Italia dopo i tempi della barbarie.

La sala d’udienza del palazzo municipale, denominata a buon diritto il salone, si è lo spazio chiuso il più vasto che si possa imaginare, e tale, che è duopo averlo visto, per potersene formare un idea. E lungo trecento piedi, largo cento, e l’altezza della volta nel centro è parimenti di cento piedi. Queste popolazioni sono talmente assuefatte a vivere all’aria libera, che l’architetto ideò di chiudere e di coprire una piazza, la quale potrebbe servire per tenervi un mercato. E fuor di dubbio che questa immensità produce grandissimo effetto. Si accosta all’idea dell’infinito, la quale è consentanea all’uomo, quanto quella del firmamento. Questa ci fa uscire dalla nostra cerchia, quella dolcemente vi ci respinge. Mi trattenni pure volontieri nella chiesa di S. Giustina, della lunghezza di quattrocento ottanta piedi, larga ed alta in proporzione, di bella e semplice architettura. Questa sera mi collocai in un angolo di quella, ed ebbi campo di abbandonarmi alla più tranquilla meditazione, trovandomi totalmente solo, imperocchè nessuna persona al mondo, la quale per avventura avesse pensato me in quell’istante, non avrebbe mai imaginato per certo, trovarmi colà.

Ed ora convien pensare a disporre la mia partenza, che