Pagina:Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu/28

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22 werther.

va io, se, mentre le capricciose attrattive di sua sorella mi procacciavano un piacevole trastullo, s’andò mano mano svolgendo in quel povero cuore una passione?

Ma pure sono io affatto innocente? Non ho io alimentato i suoi sentimenti? Non ho io mostrato di compiacermi delle sue ingenue espressioni, che ci facevano ridere in segreto, ma pur non erano ridicole, perchè le venivano dalla schietta natura? Non ho io... Ma che cosa è l’uomo, perchè egli possa querelarsi di sè stesso? Si, amico mio, voglio emendarmi, te ne fo promessa; voglio emendarmi, non voglio più rimasticare quel po’ di male che il destino ci manda com’io ho fatto sinora. Voglio godermi il presente; voglio che il passato sia passato per sempre.