Pagina:Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu/375

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werther.
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Tu non m’aspetti: tu ti figuri ch’io ti obbedirò, e non verrò a rivederti prima della vigilia del Natale. Oh, Carlotta! oggi — e più mai! La sera di quella vigilia tu avrai questa lettera tra le mani, e tremerai, e la innaffierai delle tue care lagrime. — Io lo voglio: lo debbo. — Com’io mi sento ristorato dal mio proponimento!


Carlotta era caduta, in quel mezzo, in uno stato singolare. Dopo l’ultimo suo colloquio con Werther ella aveva sentito come aspra cosa le riuscirebbe il separarsi da lui, e quanto egli ne soffrirebbe, ove fosse necessitato ad allontanarsi.

Era stato detto per incidente, in presenza d’Alberto, che Werther non sarebbe ritornato innanzi

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