Pagina:Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu/429

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come un fanciullo insaziabile, una quantità di oggetti indifferentissimi, solo perchè la tua mano li avea toccati?

Cara effigie, che mi stai dinanzi! Io te la rimando, o Carlotta, e ti supplico d’averla cara. Mille e mille baci io v’ho impressi sopra: mille saluti io le ho inviati collo sguardo, quand’io usciva da te, o ne tornava.

Ho pregato tuo padre, in un viglietto, perchè protegga il mio cadavere. Nel cimitero sorgono due tigli, là dietro, lungo la siepe che guarda verso i campi: ivi io desidero di riposarmi. Ei può esaudirmi la preghiera — e lo farà per l’amico suo. Pregalo anche tu, Carlotta. Io non posso volere che le anime pie depongano la loro spoglia mortale vicino ad un povero