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144 GOGOL

Piero se ne stava steso sur una panca e non vide giungere la megera; ma, a poco a poco, cominciò a levarsi e a osservarla. A un tratto trasalì come sul ceppo; gli si rizzarono sul capo i capelli e scoppiò in tale risata che Pidorka ne fu inorridita.

— Ricordo, ricordo! — gridò con terribile gioia; e brandendo una scure, la scaraventò sulla vecchia. La scure si sprofondò per tre pollici nell’uscio di quercia. La vecchia scomparve, e un fanciullo di sette anni, in camicia bianca, con la testa coperta, restò lì, in mezzo alla katha. Il sudario cadde.

— Ivas! — esclamò Pidorka accorrendo verso di lui; ma il fantasma si coperse di sangue dalla testa ai piedi, diffuse per la stanza una luce vermiglia... Piena di spavento, Pidorka fuggì di casa; poi, ritornando in sé, volle correre in soccorso del fratello; ma invano. L’uscio se le era chiuso alle spalle si forte, che lei non ebbe forza di aprirlo.

Accorse gente; si dettero a picchiare, e finalmente sfondaron la porta... non un’anima nata. Tutta la katha era piena di fumo; e, nel mezzo, là dov’era Piero, trovarono un mucchio di cenere, d’onde, qua e là, esalava ancora del vapore. Si avventarono sui sacchi, e, invece di sacchi, non vi trovaron che cocci di stoviglie. Cogli occhi e le bocche spalancati, non osando muover pelo de’ mustacchi, i cosacchi restavan lì, come chiodati al suolo, tanto fu lo spavento che li colse!

Non ricordo più niente di quel che avvenne dopo. Pidorka fece voto di mettersi in pellegrinaggio; raccolse quanto le veniva dal padre; e, pochi giorni dopo, aveva lasciato il villaggio. Dove andava? Niuno sapeva dire.

Le vecchie comari l’avevan sulle prime mandata là dove già si trovava Piero. Ma un cosacco che veniva da Kiev, raccontava di aver visto nella laura1 una monaca ischeletrita pregar senza tregua; da quel ch’egli diceva, i compaesani riconobbero Pidorka. Egli diceva pure che nessuno l’aveva udita mai profferir parola; ch’ella era giunta a piedi portando per l’icona della madonna un gioiello sparso di pietre preziose così splendido, che, guardandolo, gli occhi si chiudevano abbagliati.

  1. Monastero di grande importanza.