Pagina:Gogol - Novelle Ukraine, traduzione di Ascanio Forti, Sonzogno, Milano, 1903.djvu/15

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LA FIERA DI SOROCINZI 15


Sfido io! Come si fa a non distrarsi! Alla fiera per la prima volta! Una ragazzina di diciott’anni alla fiera per la prima volta! Ma nessuno de’ viandanti poteva imaginare quanto le fosse costato a persuadere suo padre di condurcela; non mica per lui, che l’avrebbe condotta anche troppo volentieri, ma per quella strega della matrigna, la quale lo sapeva tenere e guidare con la stessa facilità con cui egli guidava la sua cavalla, che ora portava a vendere, in ricompensa dei lunghi servigi avuti.

La rabbiosa matrigna... Ah! ma ci siamo dimenticati di dire che sul carro c’era seduta anche lei, infagottata in uno sgargiante abito verde, macchiettato a mo’ della pelle dell’ermellino, e in un enorme grembiule a quadri grandi di scacchiera. Aveva la rubiconda faccia affogata in una cuffia di percalle a colori, e ne’ lineamenti del viso ci stava un certo non so che di dispettoso e di arcigno, che il malcapitato che la guardava s’affrettava subito a ristorar gli occhi sul gajo visino della figliettina. Agli occhi de’ nostri viaggianti incominciava ad apparire la vista del Psiol1<nowiki>; da lontano veniva un alito di fresco che ristorava dall’arsura penosa e sfibrante. Da principio, attraverso al verde degli olmi, delle betulle e de’ pioppi, era come un errare di scintille e di spruzzi di luce e di riflessi biancheggianti al sole, finchè il bel fiume denudò il freddo seno d’argento, sul quale s’inchinavano le chiome frondose degli alberi. Con la stessa capricciosità fantastica di una bella donna, che nelle ore inebrianti si pone davanti allo specchio che riflette la gloria della fronte splendida, delle spalle di giglio e del collo di marmo, onde si riversano i capelli e getta via stanca gioje e adornamenti e li rinnova per saziare la sua smania di sempre nuovi e sempre vari capricci; il fiume quasi ogni anno volge altrove il suo corso e s’interna per nuovi paesi, bagnando nuove vie. Le sfilate dei molini agitavano sulle loro pesanti ruote onde e schiaffi d’acqua, che rigettati a forza si rompevano in trine e spruzzi bianchi e spumosi, coprendo di polverio d’acqua e di rumore il vicinato.

  1. Piccolo corso d’acqua.