Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/121

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TARAS BUL'BA

di mucchi di fango disseccato. La piazza era circondata da piccole casette a un piano, di pietra o di mattoni, sulle cui pareti erano visibili per tutta la loro altezza pali e colonne di legno incrociate obliquamente da traverse pure di legno, come costruivano in genere le popolazioni di quei tempi, e come si può vedere anche oggi in alcuni luoghi della Lituania e della Polonia. Tutte quelle case erano coperte da tetti smisuratamente alti con una grande quantità di abbaini e di ventilatori. In uno dei lati della piazza, quasi accanto alla chiesa, sorgeva piú in alto delle altre una costruzione del tutto diversa, forse il palazzo del Comune o la sede di qualche ufficio governativo. Era un edifizio a due piani, e su in alto vi era stato costruito un belvedere con doppia arcata, in cui si trovava una sentinella; una grande mostra di orologio era stata costruita sul tetto. La piazza pareva morta, ma Andrea sentí un flebile lamento. Girando lo sguardo, scorse sul lato opposto di essa un gruppo di due o tre persone giacenti per terra senza quasi piú alcun segno di vita. Egli guardava attentamente per poter distinguere se si trattasse di dormenti o di morti, e in quel momento inciampò in qualcosa che giaceva ai suoi piedi. Era il cadavere di una donna; a quanto pareva, di un’ebrea. Si capiva che do-


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