Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/195

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TARAS BUL'BA

si con le mani ossute i seni disfatti; non una sola rimarrà vedova in Gluchov, Nemirov, Cernigov e nelle altre città. Andrà la donna amante correndo ogni giorno al bazar, attaccandosi a tutti quelli che arrivano, cercando di fissare ciascuno di essi negli occhi, caso mai fosse tra loro quell’uno caro piú di tutti; ma molte truppe di ogni sorta passeranno per le città, e non sarà mai tra loro quell’uno caro piú di tutti.

Cosí d’un colpo scomparve una metà della kurjenja di Nesamajkov! Come d’un tratto è abbattuto dalla grandine tutto un campo coltivato in cui prima ogni spiga brillava come solido oro zecchino, cosí quelli furono colpiti e atterrati. Ma come si precipitarono allora i cosacchi! Come si ripresero tutti! Come entrò in bollore il capo-kurjenja Kukubjenko, vedendo che la migliore metà delle sue genti non c’era piú! Si lanciò coi suoi superstiti di Nesamajkov proprio. nel mezzo della mischia. Nell’impeto del suo furore tagliò come un cavolo il primo che gli capitò alle mani, buttò giú di sella molti cavalieri, raggiungendo con la sua lancia cavallo e cavaliere, si scaraventò sui cannoni, e subito ne mise a tacere uno; ma lí si accorge che si trova già all’opera il capo-kurjenja di Uman, e Stepan Guska ha già messo a tacere il cannone principale. Lasciò li quei cosacchi, e


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