Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/34

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GOGOL

saltò sul suo Diavolo, che sobbalzò furiosamente quando si sentí addosso il peso di dodici pud1, giacché Taras era straordinariamente pesante e grosso.

Quando la madre vide che anche i suoi figli erano già a cavallo, si accostò al piú piccolo, che nei tratti del volto pareva esprimere una certa maggiore tenerezza; lo prese per la staffa, gli si attaccò alla sella, e, con la disperazione negli occhi, non lo lasciava sfuggire dalle sue mani. Due robusti cosacchi la presero rispettosamente e la trasportarono nella capanna. Ma quando essi giunsero sul portone, essa, con tutta la sveltezza di una capra selvatica, cosa non conforme ai suoi anni, corse sul portone e con una forza irresistibile fermò un cavallo, e abbracciò uno dei suoi figli con una violenza furiosa e insensata. Di nuovo la menarono via.

I giovani cosacchi andavano innanzi turbati e trattenevano le lagrime, per paura del padre, il quale, del resto, era anche lui piuttosto com-


  1. Secondo il testo si dovrebbe dire «di venti», ma la cosa è troppo inverosimile. Un pud rappresenta un peso di kg. 16,375; sicché il peso di Taras avrebbe dovuto essere di kg. 337,50! Ho quindi supposto che dwadzati — nel testo — sia una svista invece di dwienadzati. Possiamo immaginare un gigante di kg. 197,50.

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