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Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/75

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IV


M

a già nel giorno seguente Taras Bul’ba si consigliava col nuovo Koscevoj sul modo d’impegnare i Saporogini in una impresa qualsiasi. Il Koscevoj era un cosacco prudente e astuto; conosceva i Saporogini per lungo e per traverso; e da principio disse:

— No, non si può mancare al giuramento, assolutamente non si può — ma poi, rimasto un po’ in silenzio; soggiunse: — Non importa, si può: noi non mancheremo al giuramento, ma qualche cosa dobbiamo inventare. Basta che la folla si raduni, non già, s’intende, per ordine mio, ma soltanto di sua volontà — voi sapete bene come fare — e noi con gli anziani subito accorreremo nella piazza fingendo di non saper niente.

Non passò un’ora dopo questo colloquio, che già si sentirono rullare i tamburi. Si trovarono subito i cosacchi ubbriachi e gli scapati. Una infinità di berretti cosacchi affluí subito nella


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