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Pagina:Goldoni - Memorie, Sonzogno, 1888.djvu/353

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capitolo xxxii 351


è un testo sicuro è perpetuo dei titoli, delle cariche e dignità. Il Corriere Europeo è una gazzetta inglese tradotta in francese, nella quale trovanti ragguagli estesissimi delle discussioni ed arringhe dei parlamenti, ed in cui il partito realista non è trattato diversamente da quello dell’opposizione. Questo foglio era ricercato più d’ogni altro, ed è stato di gran momento durante l’ultima guerra, ed occupa molto l’attenzione pubblica sulla condotta del governo britannico. Le gazzette d’Olanda, quelle di Germania e alcune d’Italia che si stampano in Francia, sono utili soltanto per confrontare le notizie. Infatti i gazzettieri si sollecitano di darne, ma non hanno tempo di verificarle; onde qualche volta s’ingannano, e la necessità di disdirsi somministra loro articoli per riempire i fogli successivi. Il Mercurio di Francia, chiamato altre volte il Mercurio Galante, ha ora variato l’ordine della sua distribuzione. Invece di un volume al mese, se ne dà una parte ogni sabato. Questo lavoro è fatto da una società di persone letterate: esso comprende quanto riguarda le arti, le scienze, la letteratura, i teatri, le notizie politiche, ed ha sempre conservato l’antico uso degli enimmi e logogrifi, dei quali dà la spiegazione nel volume successivo. Il vocabolo enigma deve esser noto a chiunque, ma quello di logogrifo può benissimo essere ignoto a parecchie persone: io, per esempio, non ne aveva notizia alcuna in Italia. Ecco la spiegazione che si trova nel dizionario del Trèvoux: «Logogrifo: sorta di simbolo in parole enimmatiche; consiste in qualche allusione equivoca, o mutilazione di parole, per cui variasi il senso letterale della cosa significata: di maniera che sta di mezzo fra l’equivoco e il vero Enimma, o l’Emblema.» La reputazione e lo spaccio del Mercurio non sono però sostenuti da simili bagattelle, benchè sarebbe forse minore il numero degli associati, qualora si sopprimessero. Tostochè comparisce questo libro, i curiosi si affrettano a vedere se hanno indovinato gli enigmi e i logogrifi del volume precedente: passano, subito dopo, alle nuove composizioni dell’istesso genere: le studiano, consumano le intiere giornate in questa occupazione, che diviene per loro un momento più dell’altro seria e incitante. Una dama di mia conoscenza, che aveva il dono d’indovinare spessissimo alla prima, s’imbatte un giorno in un diabolico enigma che la fa disperare. Giunge finalmente ad indovinarlo, o crede almeno di averlo indovinato. Era in letto, suona, s’alza, grida, e manda tosto a partecipare agli amici la sua scoperta. Il giorno seguente trovano che ella si è ingannata: non è possibile dipingere adeguatamente lo stato di desolazione, in cui la vidi io medesimo per tal motivo. L’Anno letterario è parimente un foglio periodico, che si pubblica tutti i mesi, e del quale era autore il signor Fréron, uomo molto istruito e sensatissimo; nessun altro poteva mai vantarsi di far meglio di lui l’estratto di un libro, o di una composizione teatrale; era, è vero, qualche volta un poco cattivo, ma ciò dipendeva dal suo mestiero medesimo. Quello ancora che rendeva questo giornale più importante, era la guerra dichiarata in esso al filosofo di Ferney; l’uomo celebre ebbe la debolezza di mostrarsene offeso. Il Fréron era la sua versiera; per tutto incastrava il nome di lui; ovunque lo ricolmava di sarcasmi e di motti ridicoli, e ciò somministrava al giornalista materiali sempre nuovi, per empire i suoi fogli, e divertire il pubblico nel tempo stesso. Questa produzione periodica è passata in mano di un uomo di sommo merito, la cui penna è felice e il criterio prezioso. Il Giornale dei Dotti non è fatto per tutti. Esso corrisponde al suo titolo; ma generalmente parlando piace più il divertirsi, che