Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1907, I.djvu/174

Da Wikisource.
124

faccia di Carlo Magno, e sedeva in terra, perchè i suoi nemici gli avevano rifiutata una sedia. Sua Moglie e suo figlio morivan di fame; il custode del Vessillo Reale lo nascondea per paura a’ piedi di una montagna. Il Mago Malagigi facea venire de’ Diavoli; Arlecchino difendeva il Castello del suo Patrone con delle pentole, e Rinaldo stesso, fingendosi Ambasciatore presso il Re di Marocco, gl’involava un giojello, mentre dormiva, per prova della sua fedeltà, dicendo nell’atto di partire quel bellissimo verso:

A Re che dorme, Ambasciator che ruba.

Un ammasso in somma d’inezie, d’improprietà, d’indecenze, come nel Convitato di Pietra; eppure anche questa Commedia avea, come quella, lunga e costante fortuna. Io ho conservato la favola, ho levato le maschere, l’ho scritte in versi, si è rappresentata quell’anno in Venezia, ed ha incontrato moltissimo, e l’hanno chiamata i Comici il Rinaldo Nuovo. Due o tre intermezzi ho composti nell’anno stesso; ma non ho conservato memoria precisa del loro tempo: sono stampati ne’ primi quattro volumi delle mie Opere Comiche.

Preso ho possesso in quest’anno della direzion del Teatro di San Giovanni Crisostomo; conservato il privilegio delle dediche all’amico Lalli, onestissimo galant’uomo, le cui figliuole sono state le prime conoscenze e le care amiche della mia Consorte in Venezia.

Tornando alla Compagnia di San Samuele, ella era salita in maggior credito, per la novità della Bastona, pe ’l bravo Rodrigo Lombardi; e la virtuosa di musica facea brillar gl’Intermezzi; ma molto più si rinforzò la Compagnia medesima l’anno seguente, per la venuta in Italia ed in quel Teatro della famiglia Sacchi, che ritornava di Russia. Antonio Sacchi, celebre Arlecchino, il migliore Arlecchino d’Italia, che recitando col nome di Truffaldino unisce alle grazie del suo personaggio tutto il talento necessario ad un bravo Comico, e dice le cose le più brillanti e le più spiritose del mondo: Andrianna sua sorella. Servetta pronta e vivace, col nome di Smeraldina, ha la più fina conoscenza dell’arte; anche il Bri-


ghella