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LA BANCAROTTA 391


mi accorgo che voi gettiate malamente un paolo, vi assicuro che anch’io non lascierò di fare la parte mia. (parte)

SCENA XV.

Pantalone e Margone.

Marcone. Dunque riprendo il mio danaro e vi chiedo scusa se mai....

Pantalone. Aspettè. Quanto ghe devi de quella pezza de ganzo?

Marcone. Dirò, capisco che in bottega lo venderete di più a chi verrà a comprarlo; ma cercando di volerlo vendere, non si può pretendere...

Pantalone. Via, quanto ghe devi?

Marcone. Sono cinquanta braccia in ragione di tre filippi il braccio, cencinquanta filippi.

Pantalone. Podeu crescer gnente?

Marcone. Niente affatto.

Pantalone. Che bezzi xe quelli?

Marcone. Settantacinque zecchini.

Pantalone. Tolè su el ganzo e portevelo via. (si prende i zecchini)

Marcone. Ma voi avete sgridato la moglie...

Pantalone. Ela li toleva per buttarli via. Mi togo i bezzi per impiegarli ben.(Ela li averave zogai, mi almanco li spenderò meggio sta sera). (da sè, e parte)

SCENA XVI.

Margone, poi Leandro ed il Dottore.

Marcone. Mi pareva impossibile che Pantalone avesse fatto giudizio. (prende il broccato sotto il braccio)

Leandro. Che fate qui voi? (a Marcone)

Marcone. Prendo la roba mia e me ne vado.

Leandro. Da chi avete avuto quel broccato? Dalla signora Aurelia?