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L’AUTORE

A CHI LEGGE.

(Tomo V)


N

ON può negarsi ch’io non sia nato sotto gl’influssi di stella comica, poichè la mia vita medesima è una commedia, e qualor mi manchino argomenti o soggetti per nuovi intrecci, un’occhiata ch’io dia alla mia vita passata, trovo materia da lavorare e da farmi onore. Il Rame ch’io presento al pubblico per Frontispizio, o sia Antiporta, di questo quinto Volume è un pezzo comico da lavorarvi sopra una buona Commedia; ma prima di darne la spiegazione, vo’ premettere alcuni fatterelli anteriori interessanti risguardo alle mie vicende. Partito da Perugia mio Padre (come in altro luogo accennai) spronato dalla Consorte, a cui mal conferiva l’aria sottilissima di quella Città montuosa, andò cercando altrove di stabilirsi. Passò per Rimini, e ritrovato colà un buon Amico e buon Patriota, pensò bene lasciar me sotto la sua custodia, per non distrarmi più lungamente dagl’incamminati miei studj. Mi pose allo studio della Filosofia, indi con mia Madre e con mio Fratello Giovanni proseguì il suo cammino, e giunto a Chiozza, pensò colà trattenersi. Chiozza è Città non grande, ma popolata, contandosi in essa quarantamila persone; città da Venezia distante venticinque miglia Italiane, isolata per ogni parte, se non che congiunta è da un lato alla Terraferma per via di ponti. In essa non mancano case nobili e case ricche, persone di spirito, di talento, ma ciò che forma principalmente la sua ricchezza, si è la quantità prodigiosa di Pescatori e di Marinari, e quella della loro Donne, abilissime nel lavoro de’ pizzi, de’ quali si fa abbondante commercio per varie parti; e que’ pizzi e quelle Donne e que’ Pescatori mi hanno l’argomento somministrato di una Commedia rappresentata sopra le Scene, e che un giorno occuperà il suo luogo in questa edizione. Tornando al mio Genitore, ei prese casa in

Chiozza,