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LA DONNA DI GARBO 479


Arlecchino. Elo1 sta bianco o negro?

Florindo. (Ma se scopresi l’impegno anteriore con Rosaura, sarò costretto a sposar quella, e lasciar quell’altra). (dà sè)

Brighella. El me fa compassion.

Arlecchino. El me fa da rider.

Florindo. (Oh Giove!)2

Brighella. Oh Venere!

Arlecchino. Oh Bacco!

Florindo. (Suggerisci l’espediente al mio cuore).

Brighella. Soccorri sto povero signor.

Arlecchino. Torneghe el so giudizio.

Florindo. (Ah, non v’è più rimedio).

Brighella. Oimei.

Arlecchino. L’è vera: chi nasce matto, non varisce mai.

Florindo. Brighella.

Brighella. Signor.

Florindo. Arlecchino.

Arlecchino. Son qua.

Florindo. Assistetemi. Ho bisogno di voi. Venite qui, datemi la vostra mano in pegno della vostra fede.

Brighella. Ecco la man. (gli danno la mano)

Florindo. No. (li rispinge3, essi partono) Non ho bisogno di voi. Solo ho sin ora operato, solo mi reggerò in avvenire. La notte è provvida consigliera. Dimani risolverò. Tutto si faccia, purchè il matrimonio di mio padre non segua. Nulla intentato si lasci. Anzi il più difficile e il più pericoloso si tenti. (parte)

Fine dell’Atto Secondo.



  1. Tutte le edd.: ella.
  2. La parentesi, qui e più sotto, è nelle edd. Bettin. e Paper.; manca nelle edd. Pasq. e Zatta.
  3. Bettin. e Paper.: li respinge e getta in terra, essi zoppicando partono.