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I DUE GEMELLI VENEZIANI 147

ATTO TERZO.

SCENA PRIMA.

Strada.

Pancrazio e Tiburzio orefice.

Pancrazio. Appunto di voi andava in traccia, signor Tiburzio dabbene, e se qui non vi trovavo, venivo alla vostra bottega.

Tiburzio. Oh, signor Pancrazio, ella è mio padrone; mi comandi; in che posso servirla?

Pancrazio. Vi dirò: ho certe gioje da vendere, ch’erano di una buona vedova, la quale me le lasciò per maritar alcune fanciulle; vorrei che colla vostra sincerità mi diceste il loro valore.

Tiburzio. Volentieri, son pronto a servirvi. Le avete con voi?

Pancrazio. Eccole. Osservatele bene. (tira fuori il bauletto e l’apre)