Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1908, II.djvu/316

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306 ATTO PRIMO

è onesta e civile. Sarà, non lo nego. Ma si comincia colla civiltà, e si termina colla tenerezza. Anch’io mi sono innamorato un poco1 alla volta. Sia maledetto chi ha introdotto il costume di questo modo di conversare. (parte)

SCENA XII.

Strada con la casa di Rosaura.

Il Dottore e Pantalone.

Pantalone. La xe cussì, el mio caro amigo e parente. Mio fradello Stefanelo xe morto senza fioi, e acciò no perissa la nostra casa senza eredi, me son resolto de maridarme mi.

Dottore. La massima non è cattiva. Tutto sta che vi riesca d’aver figliuoli.

Pantalone. Ve dirò, son avanza in età; ma siccome m’ho sparagna in zoventù, cussì spero de valer qualcossa in vecchiezza.

Dottore. Avete stabilito e fissato con chi accompagnarvi?

Pantalone. Mio fradello ha tiolto per mugier siora Rosaura, e mi inclinerave a siora Eleonora, e cussì tutte do le vostre putte le saria in casa mia2, quando che vu, colla solita vostra cortesia, no me disè de no.

Dottore. Io per me sarei contentissimo; e vi ringrazio della stima che fate di me e delle mie figlie. Basta che Eleonora sia contenta, prendetela, ch’io ve l’accordo.

Pantalone. Ve dirò, la xe avezza a star in casa mia, in compagnia de so sorella, onde spereria che no la disesse de no, e me par che no la me veda de mal occhio.

Dottore. Io, se vi contentate, ne parlerò con Eleonora; voi ditene una parola a Rosaura, e fra voi e me, col consiglio della sorella, spero la cosa riuscirà in bene. Amico, vo per un affar di premura, e avanti sera ci rivedremo.3 (parte)

  1. Bettin.: a poco; Paper, ecc.: poco.
  2. Bellin.: in cosa.
  3. Bettin., Paper, ecc.: ci vedremo.