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330 | ATTO SECONDO |
Marionette. Non vi spaventate.
Eleonora. Vorrà obbligarmi per forza.
Marionette. La festa non si può fare senza di voi, battete sodo.
Eleonora. Ho paura di non resistere.
Marionette. Lo dirò a vostra sorella; tutte due vi assisteremo.
Eleonora. Cara Marionette, mi raccomando.
SCENA X.
Rosaura e dette.
Marionette. Venite, signora Rosaura, venite in soccorso della vostra cara sorella. Suo padre la vorrebbe dare in isposa al signor Pantalone, vostro cognato; ella apprende ciò per una disgrazia, ma non ha coraggio di opporsi ai comandi del genitore.
Eleonora. Cara Rosaura, mi raccomando a voi.
Rosaura. Non dubitate; vi amo di cuore, nè voglio1abbandonarvi ad una sicura disperazione. Il signor Pantalone me ne ha parlato; e quantunque mio padre gli abbia date buone speranze, io ho posta in campo la libertà che vi si conviene nella elezion dello stato, della quale mi sono io dichiarata garante a fronte di tutto il mondo.
Eleonora. Quanto vi devo! Giuro che il vostro amore per me non è inferiore a quello di madre.
Rosaura. Ritiratevi nella vostra stanza.
Eleonora. Se mio padre viene a sollecitarmi, che cosa mi consigliate ch’io gli risponda?
Rosaura. Ditegli che in questo non potete risolvere senza di me.
Eleonora. Mi dirà che è padre.
Rosaura. Rispondetegli che io son quella che vi dà la dote.
Eleonora. Questa risposta gliela darò col maggior piacere del mondo. (Marionette, ricordati del Francese). (piano a Marionette, e parte)
- ↑ Bettin.: vi amo troppo per.