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L'ADULATORE 457

SCENA XIV1.

Donna Luigia e Don Sigismondo.

Luigia. Il Conte veramente mi ama, non mi vuol dar gelosia.

Sigismondo. Con permissione. (vuol partire)

Luigia. Perchè partite?

Sigismondo. Il mio dovere lo vuole.

Luigia. Credo non vi dispiacerà veder donna Elvira. Restate.

Sigismondo. Resterò per ubbidirvi, non già per altro.

Luigia. Sì sì, c’intendiamo.

SCENA XV2.

Donna Elvira e detti.

Elvira. Serva umilissima.

Luigia. Donna Elvira, vi riverisco3.

Sigismondo. Servitor ossequiosissimo della signora donna Elvira.

Elvira. Serva sua. (Costui non lo posso vedere). (da sè)

Luigia. Accomodatevi.

Elvira. Per ubbidirvi. (siedono)

Luigia. Don Sigismondo, sedete.

Sigismondo. Obbligatissimo alle grazie di V. E. (siede vicino a donna Elvira)

Luigia. Donna Elvira, dove avete comprata quella bella stoffa? (osservando il vestito di donna Elvira)

Elvira. A Napoli, mia signora.

Luigia. Oh! quanto mi piace questa stoffa.

Sigismondo. (A lei piace l’abito, e a me la persona). (da sè)

Luigia. Quanto l’avete pagata?

Elvira. Io credo averla pagata sei ducati il braccio.

Luigia. Come si potrebbe fare a trovarne della compagna?

Elvira. Si può scrivere a Napoli. Se comandate, vi servirò.

  1. È unita alla scena preced. nell’ed. Bett.
  2. Sc. XII nell’ed. Bett.
  3. Bett.: Riverisco la signora D. Elvira.