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IL CAVALIERE DI BUON GUSTO 153

Ottavio. Andate subito a stabilire il contratto.

Pantalone. Penseremo po a esitarle.

Ottavio. Le perle si esiteranno per la Romagna. I diamanti si manderanno a Venezia; ma prima sceglietemi una quadriglia di tre o quattrocento scudi1.

Pantalone. Per far qualche regaietto?

Ottavio. La voglio donare a mio nipote.

Pantalone. Credeva a qualche morosa.

Ottavio. Oh, in materia di regalar donne, io non l’intendo. Parole quante ne vogliono; riverenze, inchini, barzellette, protezione, qualche pranzo, qualche festa di ballo, va bene; ma regali non me ne cavano dalle mani. Se prendono amore alla mia roba, perdono l’amore a me. Se mi amano per interesse, non mi amano per affetto. Se non mi amano per affetto, che cosa ho da fare del loro amore? Una donna che mi fa buona cera per un anello, la metto del pari con quella che mi farebbe lo stesso per quattro paoli.

Pantalone. Bravo, me piase el so modo de pensar. A mi, co giera zovene, le me ne ha magnà assae.

Ottavio. E adesso che siete vecchio, come vi contenete?

Pantalone. Adesso che son vecchio, son seguro che le me burla, e pur me piase d’esser burlà. Se me vardo in specchio, vedo che son arso e ingrespà, e pur quando una donna me dise che paro zovene, ghe credo, e la me dà gusto, e procuro recompensar con qualche regaietto la burla che la me dà. L’omo xe amante de se stesso, ghe piase sentirse adular, e facilmente se crede quello che se desidera. Me par che el mio spirito sia l’istesso de za trenta anni. No posso dir cussì delle forze. Ma siccome regolo i mii desideri a misura della mia età, cussì no me par de aver descapità, perchè no me vôi recordar le campagne della zoventù. No fazzo però che el devertimento me roba el tempo ai negozi. E che sia la verità, lasso in sto momento la più bella conversazion del mondo, per andar a con

  1. Bett. e Pap.: ma prima sceglietemi mezza dozzina di ballette [Pap.: ballotte] brillanti per un anello.