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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/191

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Madamigella. Cara amica, non ve l’ho detto che mio zio vi ama?

Beatrice. Sentite, signore, cosa dice madamigella Giannina?

Rainmur. Mia nipote non suole dire delle bugie.

Beatrice. Eppure non posso crederle, se voi volete partire...

Rainmur. Io non parto per ora.

Madamigella. Prima di partire potrebbe ancora sposarvi.

Beatrice. Cara amica, voi mi adulate.

Rainmur. Nipote, ascoltate. Mi lodereste voi se prendessi moglie?

Madamigella. Signore, vi parlerò con sincerità. Vi loderei più, se non la prendeste. Ma avendovi sentito dire più volte che volete farlo per dare un maschio alla casa, amerei che lo faceste più tosto con Beatrice che con un’altra.

Beatrice. Oh cara amica, che siate benedetta. (le dà un bacio)

Rainmur. L’amate molto questa vostra amica? (a madamigella)

Madamigella. Sì, l’amo assai.

Rainmur. Senza interesse?

Madamigella. Che interesse posso avere con lei?

Rainmur. Non l’amareste per ragione di suo fratello?

Madamigella. Può anche darsi.

Rainmur. Eh donne, vi conosco.

Beatrice. Siete furbo la vostra parte. (a Rainmur)

Rainmur. Siete adorabile. (a Beatrice)

SCENA XIV.

Pantaloncino e detti.

Pantaloncino. Monsù Rainmur, son qua, ve domando perdon...

Rainmur. Basta così. Arrossisco per parte vostra.

Pantaloncino. Ma se v’ho offeso, lassè che ve diga el mio pentimento...

Rainmur. Lo voglio credere senza più...

Pantaloncino. Ve domando scusa...

Rainmur. Non altro. Tenete. (gli dà un bacio)

Pantaloncino. Mo che omo de bon cor. Mo che omo da ben.