Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/338

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324 ATTO PRIMO

Florindo. Bravissima, ci1 rivedremo. (vuol partire)

Corallina. Favorite: se mi domandasse, per esempio, la casa come è fatta? Vonei saperle dir qualche cosa.

Florindo. Che cosa le vorreste dire?

Corallina. Per esempio. Alla porta si batte, si suona? Come si entra in casa?

Florindo. Ciascheduno di noi ha la chiave.

Corallina. Dunque anche il padrone avrà la sua chiave.

Florindo. Sicuramente, il signor Ottavio l’ha come gli altri.

Corallina. (Ho piacer di saperlo). (da sè) E maschia o femmina questa chiave?

Florindo. È femmina, ma con gran quantità2 di ordigni, che non è possibile trovarne un’altra. Il signor Pantalone fa venir queste chiavi da Milano; qui non vi è nessuno che sappia farle.

Corallina. Fa bene, per maggior sicurezza. Ma vorrei pur dirle qualche cosa di più. Per esempio, la scala è subito dentro della porta?

Florindo. Non vi è scala. È un appartamento terreno, la di cui porta trovasi nell’entrata a mano dritta.

Corallina. Anche la porta dell’appartamento sarà chiusa con gelosia.

Florindo. Certamente, e anche di quella abbiamo le chiavi, le quali ordinariamente si portano unite a quelle dell’uscio di strada.

Corallina. Quante camere vi sono?

Florindo. Tre camere e la cucina.

Corallina. Vi sarà qualche dispensa, qualche camerino.

Florindo. No; non vi è altro. Ma voi volete saper troppo.

Corallina. Niente. Domando così, per poter fingere di esservi stata. Per esempio. Camini ve ne sono?

Florindo. Sì, ogni camera ha il suo camino.

Corallina. Letti ve ne sono?

Florindo. Letti? Non ci si dorme.3

Corallina. Ma dove pongono i loro ferraiuoli? i loro cappelli?

  1. Pap.: poi ci.
  2. Pap.: con una quantità.
  3. Pap.: Non si dorme mai.