Vai al contenuto

Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/358

Da Wikisource.
344 ATTO SECONDO


sarò scoperta, che cosa mi potranno fare? Dove va mio marito, vi posso andare ancor io; anzi tutti mi loderanno. Se vado, non vado per altro fine che per questo. Voglio bene al marito, e voglio sapere dove va e che cosa fa: sì, lo voglio sapere. Tante volte gli ho detto: lo saprò. Voglio poter dire una volta: l’ho saputo. Non sento nessuno, adesso mi provo. (mette la chiave nella serratura)

SCENA XVI.

Brighella di casa, e detta.

Brighella. Chi è là? (apre l’uscio, ed Eleonora spaventata si ritira)

Eleonora. Povera me! Ho perduto le chiavi. (parte lasciando le chiavi)

Brighella. Una donna? Colle chiave? Corro dal me padron. (chiede la porta, leva le chiavi, e parte)

SCENA XVII.

Corallina vestita da uomo e Beatrice col zendale alla bolognese.

Beatrice. Altro che dire non entran donne! Hai veduto? Quella che è uscita, è una donna. (avendo osservato Eleonora)

Corallina. Assolutamente vi è qualche porcheria.

Beatrice. Presto, entriamo anche noi, e vediamo se ve ne sono altre.

Corallina. Andiamo; ecco la chiave. Ma zitto... sento gente.

Beatrice. Non vorrei che fossimo scoperte prima d’entrare. Entrate che siamo, non m’importa. Quando abbiamo saputo ogni cosa, che ci scoprano pure; ma se ci vedono qui...

Corallina. Ritiratevi.

Beatrice. E tu non vieni?

Corallina. Io son vestita da uomo. È sera; non mi conosceranno.

Beatrice. Bada bene non m’ingannare.