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bene osserva il Neri che il G. «meglio avveduto del Borga, non fece protagonista della commedia, quella che la è moralmente, ma che avendo un carattere disonesto e malvagio, non doveva spiccare sopra gli altri; mentre riceve risalto dal contrasto della protagonista comica» (Aneddoti ecc., p. 81).

Per i versi citati da Lelio (Atto 2° sc. 4*) avverte R. Guastalla (Antol. cit., p. 51) che si leggono, non accoppiati così e non proprio identici, nella canzone petrarchesca «Mai non vo più cantar com’io soleva» (versi 17 e 21). Fedelmente riprodotto è il secondo, mentre dell’altro (Petr.: E ela di là dal rio passato è il merlo) è reso solo il concetto. Ma si tratta d’un proverbio e di un detto proverbiale. Forse il Goldoni li senti o li trovò citati altrove.

E. M.


Questa commedia fu stampata la prima volta nel t. I dell’ed. Paperini di Firenze, sulla metà del 1753; e fu l’anno stesso ristampata a Bologna (Corciolani, IV) e a Pesaro (Gavelli, I), e nel ’56 a Torino (Fantino e Olzati, II). Corretta ricomparve nel t. III dell’ed. Pasquali di Venezia, nel 1762. Uscì ancora a Venezia (Savioli, XII, ’71 e Zatta, cl. 2. a, XI, ’91), a Torino (Guibert e Orgeas, III, ’72) a Lucca (Bonsignori, III, ’88), a Livorno (Masi, VIII, ’89) e altrove nel Settecento. - La presente ristampa ebbe a modello l’edizione del Pasquali, curata dall’autore, ma reca in nota a piè di pagina le varianti delle edizioni precedenti. Le note segnate con lettera alfabetica appartengono al commediografo.