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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, X.djvu/283

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LA CAMERIERA BRILLANTE 275

Traccagnino. Poi essere ch’io non vi disturbi nemmeno.

Argentina. Ho bisogno di denaro.

Traccagnino. Il fattore ve ne darà.

Argentina. E se non ne ha, ne ritrovi.

Traccagnino. Se poi non ne avesse...

Argentina. Se ne ritrova per voi, ne ha da ritrovare per me.

Traccagnino. Sì, madama, avete ragione.

Argentina. Domani abbiamo a pranzo due cavalieri.

Traccagnino. Ed io vado a pranzo fuori di casa.

Argentina. Dove?

Traccagnino. Oh bella! Vi domando io chi venga a pranzo con voi?

Argentina. Avete ragione. Ho fallato il cerimoniale. Ho bisogno d’un abito.

Traccagnino. Servitevi dal mercante.

Argentina. Quell’insolente non vuol dar altro, se non è pagato.

Traccagnino. Briccone! piantatelo, e andate da un altro.

Argentina. Lo farò. Vi vogliono due cavalli.

Traccagnino. Li compreremo.

Argentina. Dice il fattore, che non vi è fieno.

Traccagnino. Si può vendere una carrozza.

Argentina. Si venderà. A rivederci. (in atto di partire)

Traccagnino. Dove andate?

Argentina. Non lo so nemmen io.

Traccagnino. Chi vi serve?

Argentina. Non si domanda.

Traccagnino. Avete ragione.

Argentina. Voi restate?

Traccagnino. Parto anch’io.

Argentina. Per dove?

Traccagnino. Non dico i fatti miei alla moglie.

Argentina. Nè io al marito.

Traccagnino. Siamo del pari.

Argentina. Addio, Conte.

Traccagnino. Schiavo, Contessa.

Argentina. Chi è di là?