Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XI.djvu/227

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NOTA STORICA

Ricongiungesi intimamente questa Introduzione all’altra che leggesi in principio del vol. X (Nota stor., p. 23): la stessa invenzione, la scena stessa, gli stessi personaggi. Anche qui ci si affaccia subito alla memoria il modello di Molière (E. Maddalena, Scene e figure molieresche imitate dal G.: Sior Zamaria dela Bragola: estr. dalla Rivista teatrale ital., Napoli, 1905 e ristampato in Gazzetta di Venezia, 28 nov. 1905). - Se nell’anno precedente aveva dovuto il Goldoni presentare al pubblico veneziano la sua nuova compagnia, dopo il distacco da quella di Girolamo Medebach (già da noi conosciuta nel Teatro comico), non gli mancava questa volta materia a parlare di sè e dei suoi interpreti, dopo la falsa voce che si era sparsa a Venezia della sua morte, e la morte pur troppo avvenuta del Rubini e dell’Angeleri. Le poche scene, scritte, come pare, a Venezia dall’autore convalescente, o appena rinfrancato, avanti la recita, sono ravvivate ancora dalla macchietta di sior Zamaria, più curioso qui che maldicente. Il nuovo Pantalone offre modo al commediografo di accennare al carattere della vecchia maschera veneziana. Si noti poi lo spunto contro l’abuso invalso dei versi martelliani.

Dai Notatorj inediti del Gradenigo, che sono al Museo Civico di Venezia, si sa che i tre teatri di commedia si apersero nel 1754, la sera dei 7 ottobre.

G. O.

L’Introduzione in prosa alle recite dell’Autunno dell’Anno 1754 fu stampata in testa al t. III del Nuovo Teatro Comico dell’avv. C. G. (Venezia, F. Pitteri, 1757), e uscì nel principio del 1758. - Le note a piè di pagina segnate con lettera alfabetica appartengono al commediografo, quelle con cifra al compilatore della presente edizione.