Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XII.djvu/342

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con sobrietà; è amico de buoni, e si compiace dell’altrui bene. Fortunata potrà chiamarsi quella illustre Donzella, che ad Esso il Cielo avrà destinata in Consorte. Egli è il solo che può promettere la propagazione della Nobile sua Famiglia, e rinnovare la Fama di que’ Baglioni, che sin nel secolo XIV illustrarono colle loro vittorie le armi di questa eccelsa Repubblica, ed empierono l’Italia tutta del loro nome. Al merito de’ suoi Natali, a quello delle sue ricchezze, aggiungesi in alto grado il sommo merito della bontà de’ costumi suoi, e non gli può esser discaro, ch’io ne attribuisca la gloria alla di lui ammirabile Genitrice. Ella con pari zelo, e con attentissima cura, va preparando il cuore delle dolcissime Figlie, ad incontrar quel destino che ad ambedue avranno i Cieli fissato1.

Non è lontana da esse quella stagione, in cui sogliono le Fanciulle svelare modestamente l’inclinazione del loro animo. L’amorosa loro Genitrice è dispostissima a secondarle, e le massime ch’ella ha finora istillate loro nel cuore, potranno renderle in ogni stato felici. Tanto il Mondo che il Chiostro abbisognano di prudenza, di rassegnazione, di tolleranza; da pertutto si trovano dei malagevoli incontri da superarsi, e le Virtù generali servono di lume e di scorta in qualunque grado di vita. Queste illustri Figliuole mostrano nella dolcezza del loro volto la candidezza del cuore; e la rispettosa obbedienza che usar costumano ai materni voleri, fa sperar certamente un’eguale rassegnazione al piacer dello Sposo, o ai doveri del Monistero.

Può dunque dirsi a ragione. Nobilissima Dama, che fra le vostre pareti trovisi la Buona Famiglia, e s’io non ebbi tempo di raccogliere da essa le traccie del mio argomento, permettetemi almeno che a Voi consacri quest’opera, a Voi soltanto dovuta; l’esempio vostro potrà smentire coloro che mi hanno imputato un’invenzione chimerica. I fatti nella mia Commedia introdotti non convengono al grado vostro, ma le massime che vi ho sparse, quella Vera bontà di cuore che faccio in tutti quelli della Buona

  1. Angela sposò nel 1739 il N. U. Franc. Rota e Catterina nel 1760 il N. U. Cristof. Lorenzo Minelli.