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IL CAVALIER DI SPIRITO 279
E al nobile costume la saggia economia:

Che si lasciasse al bene condur senza fatica,
Amante del marito, o per lo meno amica.
Florida. E voi colla consorte qual essere vorreste?
Conte. Studierei secondarla nelle sue voglie oneste.
La lascierei padrona de’ suoi divertimenti,
Arbitra di trattare gli amici ed i parenti.
Disposta alle occasioni di fare a modo mio,
Sarei a compiacerla pronto e disposto anch’io.
Florida. Un maritaggio simile sarebbe una fortuna.
Conte. Spero fra tante un giorno di ritrovar quell’una.
Voi che di due provaste il dolce amor giocondo,
Foste contenta almeno?
Florida.   Vi dirò: del secondo
Sposa non sono ancora. Ebbi da lui la fede,
Egli da me l’ottenne.
Conte.   Dov’è che non si vede?
Florida. Alla guerra.
Conte.   Alla guerra? Andarvi ad impegnare
Con uno a cui sovrasta l’evento militare?
Si vede che bramate di vivere disciolta,
Cercando di esser vedova sì presto un’altra volta.
Florida. A tutti i militari presta non è la morte.
Conte. È ver, tornerà vivo, sarà vostro consorte.
Verrà di gloria pieno a porgervi la mano,
Ma tornerà ben presto ad esservi lontano.
Florida. Se della mia elezione, signor, mi condannate,
A sciogliere l’impegno con lui mi consigliate.
Conte. Questo no: vi consiglio anzi a serbar costante
La fè che prometteste al sposo militante.
Ei tornerà fastoso dei conquistati allori,
A riposare in seno dei sospirati amori,
E voi, tenera sposa, sarete il bel conforto
D’un sposo affaticato, ferito e mezzo morto.
Vi sederete appresso del povero marito