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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XIV.djvu/77

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IL MEDICO OLANDESE 71
Deve appagar noi stessi il zelo dell’onore.

Sappia, non sappia il mondo quel che si cela in petto,
Sempre virtù si perde per un indegno affetto.
Marianna. Ah signor, se vedeste qual pentimento ho in seno!...
Bainer. Ecco l’indegno. Andate.
Marianna.   Vo’ superarmi, e peno, (parte)

SCENA V.

Monsieur Bainer, poi monsieur Guden.

Bainer. So che Marianna è saggia; l’umanità perdono;

Ma il mio dover mi rende sì rigido qual sono.
Massima nostra, e vera, ch’io trascinar non oso:
Fa la piaga insanabile il medico pietoso.
Guden. (Al mio venir Madama parte con ciglio mesto.
Il cuor mi presagisce qualche destin funesto). (da sè)
Bainer. Favorite, avanzatevi.
Guden.   Certo, signore, io vedo
Che di Leiden il clima mi giova assai.
Bainer.   Vi credo.
Ma di quest’aria nostra l’inclinazion migliore
È di produrre al mondo degli uomini d’onore.
Guden. Signor, gli uomini onesti sotto ogni ciel fioriscono.
Bainer. Ma l’onor della patria gli uomini rei mentiscono.
Guden. Perchè a me tal discorso?
Bainer.   Perchè il mio dir vi mostri
A render più giustizia ai cittadini vostri.
Guden. Posso pel mondo errante portar sventure e guai,
Ma l’onor della patria non tradirò giammai;
E voi che mi offendete, signor, senza ragione,
Pensate all’onor mio di dar soddisfazione.
Bainer. Senza ragion vi offendo? Permette l’onestà,
Che uno stranier si abusi della ospitalità?
Guden. S’ha da punir per tutto sì temerario eccesso.
Bainer. La verità vi porta a condannar voi stesso.