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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XIV.djvu/96

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90 ATTO QUINTO
Taus. Madama, delle nozze l’ore son buone e amare,

Come il flusso e riflusso instabile del mare.
Prego il ciel che per voi, giovane bella e fresca,
Sia la gioia amorosa un mar che sempre cresca, (parte)
Mann. Madama, mi consolo. Ma guardatelo in cera;
Mi spiace, che sarete vedova innanzi sera. (parte)

SCENA ULTIMA.

Monsieur Bainer, monsieur Guden, madama Marianna, Carolina, poi il Marchese Croccante

.

Marianna. Oimè!

Guden.   Sciocco, indiscreto! (in atto di seguitarlo sdegnato)
Bainer.   No amico, rammentate
Di raffrenar la collera; e voi non ci badate.
(a madama Marianna)
Quegli è un pazzo ostinato, medico per disgrazia.
Marianna. Mi fa morir lo stolto.
Carolina.   Medico malagrazia.
Bainer. Alla cena si pensi; che l’ora omai s’accosta.
Marchese. Amico, son venuto a prender la risposta.
(a monsieur Bainer)
Bainer. Eccola qui, signore; ecco mostrar vi voglio
L’esito fortunato, che ottenne il vostro foglio.
Voi chiedeste la sposa, io non sapea per cui:
Guden si è dichiarato, e l’ho sposata a lui.
Marchese. Come! a me sì gran torto? Preferire un mercante
A un cavalier mio pari, marchese di Croccante?
Ed io, medico ingrato, contro del mio costume
Avrò per compiacervi quasi bevuto un fiume?
Basta così; lo giuro, non tien la mia parola,
Se passo a medicarmi sotto d’un’altra scuola.
Vo’ ber finche ne ho voglia, vo’ rinfrescarmi il petto,
Vo’ ber per ravvivarmi, vo’ ber a tuo dispetto.