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liéresques mèles à l’inspiration tirée de Palaprat» (L’oeuvre de Molière etc, Turin, 1910, p. 327; V. anche Mando, l. c, 70). Ancora meno poi è lecito affermare sotto qualsiasi aspetto la superiorità artistica della commedia toscana, come fa il Landau.

La Sposa sagace piacque al Meneghezzi (l. c, p. 132 e 169), sebbene desiderasse di vederla ridotta in prosa. Piacque al Brofferio, che la ricordò nei Miei tempi (VIII, cap. 127). Piacque al Cameroni, che l’allogò fra i 60 Capolavori goldoniani (Trieste, 1857, serie 2.a). Trovasi ancora nella Scelta del Montucci (Lipsia, 1828). Il riassunto e alcuni frammenti riferì Rosolino Guastalla nella sua Antologia goldoniana (Livorno, 1908). Qualche scena leggesi pure nei noti manuali del Torraca e del Targioni-Tozzetti (ult.a ed.).

Osservò Ferdinando Galanti che il soggetto della Sposa sagace «ricorda il Matrimonio segreto musicato dal Cimarosa» (C. G. ecc., Padova, 1882, p. 248). Un libretto d’opera Molta paura e nessun male, o altrimenti intitolato Il Marito alla prova, ne ricavò Giuseppe Poppa, il quale fu recitato nel teatro di S. Moisè a Venezia nel 1809, con musica del m. Ignazio Gerace (Cesare Musatti, Drammi musicali di G. e d’altri tratti dalle sue commedie, estr. dall’Ateneo Veneto, XXI, 1898). Scarsa fortuna incontrò invece questa commedia fuori d’Italia, poichè una sola traduzione se ne conosce, in lingua spagnola (schedario inedito di Edgardo Maddalena).

G. O.


La Sposa sagace fu stampata la prima volta a Venezia, nel 1761, nel t. VIII del Nuovo Teatro Comico dell’Avv. C. G. edito dal Pitteri, e fu ristampata l’anno dopo a Bologna (a S. Tomaso d’Aquino, t. VIII), Uscì di nuovo a Venezia nel 1773 (Savioli VIII) e nel ’93 (Zatta, cl. 3.a VIII), a Torino nel ’76 (Guibert e Orgeas VIII), a Lucca nel ’91 (Bonsignori XXVII), a Livorno nel ’92 (Masi XXVI) e forse altrove nel Settecento. Non si trova nei volumi editi dal Pasquali. — La presente ristampa seguì più che tutte l’edizione Pitteri, curata dall’autore. Valgono le solite avvertenze.