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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XV.djvu/89

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IL PADRE PER AMORE 81
Della mia sposa estinta fresca la piaga in petto,

Il desio non mi sprona ad un novello affetto,
Ma della sposa istessa, colà dove si trova,
So che l’alma onorata il mio consiglio approva.
Luigi. Veggo i vostri pensieri diretti ed inclinati
A rendere tre cuori felici e fortunati.
Voglia il ciel che Marianna secondi il bel disegno.
Che la ragione arrivi a moderar lo sdegno.
Fernando. Se per onor soltanto l’illustre donna è accesa,
Lusingomi vederla al mio disegno arresa.
Può soddisfar di tutti ciò sol le oneste brame.
(viene Beltrame)
Sentiam di don Roberto. Accostati, Beltrame.
Beltrame. (Si avanza.)
Fernando. Che fu del capitano? Non venne a queste porte?
Beltrame. Sì, signore, poc’anzi veduta ha la consorte.
Fernando. Tenero fu l’incontro?
Beltrame.   Fu tenero così,
Che la povera donna di gioia tramortì.
Ed egli per soccorrerla all’uso militare.
Disse che le voleva le braccia scavezzare.
Fernando. Come! È forse impazzito?
Beltrame.   Dice in una parola.
Non voler la ragazza conoscer per figliuola.
Che non sa, che non crede, che in questa casa è nata,
E accusa donna Placida di femmina sfacciata.
Fernando. Ah, dov’è quel ribaldo? Venga alla mia presenza.
Beltrame. Ciò detto, dal palazzo fe’ subito partenza.
Fernando. Trovisi immantinente.
Beltrame.   È una bestia, è un demonio.
Minaccia di accusarmi di falso testimonio.
Per amore, o per forza, qui lo farò portare;
Mandatelo in prigione, e fatelo impiccare. (parte)