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LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA 31


Giacinta. Questi sono discorsi inutili. Favoritemi sei zecchini.

Filippo. Sì, veniamo alla conclusione; lo spendere è sempre stato alla moda.

Giacinta. Mi pare di essere delle più discrete.

Brigida. Oh! signore, non sapete niente. Date un’occhiata in villa a quel che fanno le altre, e me la saprete poi raccontare.

Filippo. Sicchè dunque devo ringraziare la mia figliuola, che mi fa la finezza di farmi risparmiare moltissimo.

Brigida. Vi assicuro che una fanciulla più economa non si dà.

Giacinta. Mi contento del puro puro bisognevole, e niente più.

Filippo. Figliuola mia, sia bisognevole, o non sia bisognevole, sapete ch’io desidero soddisfarvi, e i sei zecchini venite a prenderli nella mia camera, che ci saranno. Ma circa all’economia, studiatela un poco più, perchè, se vi maritate, sarà difficile che troviate un marito del carattere di vostro padre.

Giacinta. A che ora si parte?

Filippo. (A proposito). Io penso verso le ventidue.

Giacinta. Oh! credo che si partirà prima. E chi viene in carrozza con noi?

Filippo. Ci verrò io, ci verrà vostra zia, e per quarto un galantuomo, un mio amico che conoscete anche voi.

Giacinta. Qualche vecchio forse?

Filippo. Vi dispiacerebbe che fosse un vecchio?

Giacinta. Oh! non signore. Non ci penso, basta che non sia una marmotta. Se è anche vecchio, quando sia di buon umore, son contentissima.

Filippo. È un giovane.

Brigida. Tanto meglio.

Filippo. Perchè tanto meglio?

Brigida. Perchè la gioventù naturalmente è più vivace, è più spiritosa. Starete allegri; non dormirete per viaggio.

Giacinta. E chi è questo signore?

Filippo. È il signor Guglielmo.

Giacinta. Sì, sì, è un giovane di talento.