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L'AUTORE

A CHI LEGGE.1


I

O ho sempre compatito e compianto la gioventù mal condotta dall’inclinazione, o dal mal esempio, poichè sono stato giovine anch’io, non libertino, ma incauto e condescendente. Non ho mai però compatito, anzi ho sempre detestato e abborrito i Genitori disattenti verso de’ loro Figliuoli, e specialmente le Madri, che per soverchio amore tradiscono la loro prole. Non dirò che il nostro Secolo abbondi più de’ passati di tali femmine sconsigliate, poichè credo che il Mondo, poco più poco meno, sia sempre stato lo stesso; e lo dimostrano le Commedie antiche, le quali in ogni tempo hanno dipinto i costumi delle nazioni. Veggendo io non pertanto, che ai nostri giorni evvi per lo meno lo stesso male e lo stesso bisogno di correzione, non ho mancato di contribuire al rimedio quanto ho potuto col Padre di Famiglia2, colla Putta onorata3, colla Buona Famiglia4, e con altre Commedie, nelle quali ho vivamente toccato questo punto essenziale, utile alla Società e alle Famiglie. Per maggiormente inveire contro la mala educazion delle Madri, e per uniformarmi allo stile degli Autori antichi e moderni, avrei dovuto formare una Commedia intitolata la Cattiva Madre, affinchè dal ridicolo e dall’odiosità di tal carattere ne derivasse la correzione di quelle che sono di cotal numero. Ma io non amo di esporre il Protagonista odioso, e meno ancora scandaloso, onde ho pensato di dar al Pubblico l’esempio della Buona madre, sperando che un tale argomento vaglia a produrre lo stesso effetto, facendo arrossir le cattive, senza offendere la modestia e la delicatezza de’ spettatori.

  1. Questa prefazione fu stampata in testa alla commedia nel t. IX (1766) dell' ed. Pasquali di Venezia.
  2. Si veda il vol. III della presente edizione.
  3. Si veda vol. II.
  4. Si veda vol. XII.