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quattro soldi. I quattro che restano, dopo le due mani suddette, si dice che restano per l’invito; ed ecco come si fa l’invito. La persona che ha guadagnato la seconda mano, se resta con una terza carta, giudicata buona, o perchè sia un Asso, o un Re, o perchè sia di un Seme, del quale se ne vedono molte sulla tavola, invita, e dice un soldo, o due soldi, o tre ecc. chi vuol veder la mia carta, e mette la somma nel tondino. Quelli che hanno carte buone, e sperano che siano dello stesso Seme, e superiori in valore alla carta coperta dell’invito, tengono l’invito, e mettono la somma invitata.

Quegli che ha la Meneghella, tiene sicuramente, ed è certo di vincere; per questa ragione rade volte si tagliano gli Assi colla Meneghella, sperando di far miglior giuoco alla fine. Il giuoco è più bello, quando la Meneghella è stata forzata; cioè quando qualcheduno, per necessità, o per elezione, giuocando Spade, trova la Meneghella in mano di qualcheduno senz’altre Spade, e le fa cadere: allora chi l’ha, e la giuoca forzata, si fa dare un soldo da ciascheduno, e tira i quattro soldi dal tondo; ma questo premio qualche volta non vale quello che si può guadagnar nell’invito. Quando l’invito è fatto, e tenuto, quegli che ha invitato, scopre, e fa veder la sua carta. Allora quei che han tenuto l’invito, se si trovano aver la carta in mano di quel Seme, e che sia superiore, dicono: io ci fo su quella carta, per esempio, dieci, quindici, o venti soldi. Qualche volta saranno in due o in tre a far lo stesso, perchè la carta scoperta sarà, mettiamo, il Fante o il Cavallo di Bastoni, ed uno avrà il Re, e l’altro avrà l’Asso; e quegli che ha la Meneghella, tiene sempre, perchè sicuro di vincere; e se gli altri si piccano, tanto meglio per lui, anzi non solo tiene tutto quello che invitano, ma aumenta quanto può davantaggio, e l’ultimo a scoprire è sempre l’ultimo ad aumentare. Sovente accade, che un Giuocatore non avrà carta buona, o non l’avrà del Seme della carta scoperta, e non ostante rinforza, ed aumenta l’invito. Questa si chiama una Cazzada, una bravata per far ritirar gli altri, e guadagnare il resto del tondo, e la somma del primo, o del secondo invito; e chi ha la Meneghella, ride, e profitta delle Cazzade.