Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1915, XX.djvu/444

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432 ATTO SECONDO

Barone. Presto, che vi è bisogno di voi. (entra nel palazzina)

Timoteo. Son qui, son qui. (va per entrare.
(Crespino, Coronato, Moracchio da un altra quinta corrono come sopra. Urtano Timoteo, e lo fanno cadere con tutte le sue boccette, che si fracassano. Crespino casca e perde il ventaglio. Coronato lo prende e lo porta via. Timoteo si alza e torna in bottega.)

Coronato. Eccolo, eccolo, lo ho avuto io. (a Moracchio)

Moracchio. Ci ho gusto, tenetelo voi. Giannina mi renderà conto da chi l’ha avuto. (entra in casa)

Coronato. Intanto gliel’ho fatta vedere, l’ho avuto io. (entra nell’osteria)

Crespino. Oh maladetti! Mi hanno stroppiato. Ma pazienza. Mi dispiace più che Coronato abbia avuto il ventaglio. Pagherei sei para di scarpe a poterlo ricuperare, per farlo in pezzi... Per farlo in pezzi? Perchè? Perchè è un regalo fatto alla mia amorosa? Eh, pazzie pazzie: Giannina è una buona ragazza, le voglio bene, e non bisogna esser così delicati. (zoppicando entra in bottega.)

Fine dell’Atto Secondo