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144 ATTO QUINTO

Arlecchino. L’è andà, l’è andà.

Corallina. Grazie al cielo, è partito.

Genio Buono. Andiamo, amici, andiamo al Tempio della Felicità. (partono)

SCENA ULTIMA.

Il Tempio della Felicità. Vedesi in fondo l’ara accesa davanti le due statue rappresentanti la Giustizia e la Pace.

Il Genio Buono, Arlecchino, Corallina, Filidoro, Vanesia vestiti magnificamente e Polligrafo vestito di nero.

Genio Buono. Eccovi nel Tempio della Felicità, tempio che troverete in ogni luogo dove sarete, perchè l’avrete dentro di voi. Chi lo cerca fuori di se medesimo, lo cerca invano. Osservate, udite, ed apprendete ad essere felici. Filidoro! Tu qui? Perchè così mesto e dolente?

Filidoro. Mi manca la contentezza, e vengo a cercarla.

Genio Buono. Eppure sei ricco di beni di fortuna!

Filidoro. Ma non bastano a tutto quello che vorrei.

Genio Buono. Sei sano!

Filidoro. Ma la mia salute non regge ad ogni strapazzo.

Genio Buono. Hai degli amici!

Filidoro. Ma mi contristano con i loro consigli.

Genio Buono. Tu dunque brami amici che ti adulino; salute senza governo; ricchezza proporzionata ad ogni tua voglia, senza proporzionare le tue voglie al tuo stato! Gli adulatori ti renderanno ridicolo; lo scialacquo ti farà povero; e lo strapazzo della salute ti condurrà presto al sepolcro. Esci da questo tempio, o sii del tuo stato contento. (Filidoro resta sospeso) E tu. Vanesia, perchè così inquieta?

Vanesia. Non sono contenta.

Genio Buono. Eppure hai un marito che t’ama!

Vanesia. Ma non mi lascia in piena libertà.

Genio Buono. Sei sana!

Vanesia. Ma vorrei essere bella e spiritosa.