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ROSMONDA 151
Misero! invan mi scuoto; invano io spero

L’onte mie vendicar. Deh vieni, amico,
Soccorri il tuo signor. (a Stenone ch’arriva

SCENA VII.

Stenone con soldati e detti.

Stenone. Lasciate, indegni,

La donna in libertade, o il vostro sangue
Tutto si spargerà se vi opponete.
(5’ attaccano li soldati di Stenone con quelli che custodivano
Alvida, quali vengono posti in fuga; gli altri si assicurano
di Alerico.

Vien meco, non temer. (ad Alvida
Alvida.   Seguo i tuoi passi.
(parte con Stenone

SCENA VIII.

Alerico solo fra custodi.

Alerico. Ancor questo di più? L’empio vassallo

Me abbandona fra’ lacci, e il suo valore
Avvilir non paventa in opra indegna?
Ah più fede non v’è. Da’ rei mortali
Fuggì raminga e ricovrossi in cielo.
O terra scellerata! o tristo mondo!
O inferocita umanità degli empi!
Fuggo, fuggo da voi, fuggo da questa
Selva d’orride belve, e a te ricorro,
Morte altrui sì penosa, a me sì cara;
Penosa altrui, perchè del vizio amante,
Sì cara a me, perchè del giusto amico.
(parte fra custodi



Fine dell’Atto Terzo.