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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1926, XXIII.djvu/196

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194 ATTO PRIMO
Gualtiero.   Volo a incontrarla.

(scende dal trono
Griselda. Così tosto mi lasci?
Gualtiero.   Atteso io sono.
(senza più guardar Griselda
Griselda. Almen, pria di partire, un solo sguardo
Volgimi, per pietà.
Gualtiero.   Troppo mi chiedi.
Griselda. Vuoi lasciarmi così?
Gualtiero.   Griselda, addio. (parte col popolo
Griselda. (Ecco il tempo, Griselda, in cui dia saggio
L’anima di se stessa).
Ottone.   (Ecco il momento
In cui tenti il cuor mio la sua ventura1).
Griselda. (S’io vestii senza fasto ostri reali,
Torno senza viltade al primo nulla).
Ottone. (Se risente l’oltraggio, ella sprezzare
Non potrà la vendetta).
Griselda.   (Abbia Gualtiero
Una prova maggior di mia costanza).
Ottone. (Alma amante, coraggio!)
Griselda.   (Egli mi vegga
Fida, ancorchè sprezzata).
Ottone.   Io del tuo fato
Sento pietà, Regina, e ben ved’io
Che più tale non sei, se non ardisci...
Griselda. (Costui quant’è importun...)
Ottone.   Su le tue chiome
Più non serbi, Griselda, il regal fregio,
Ma sol che tu l’imponga, è Otton bastante
A riacquistarti e la corona e il trono.
Griselda. Chi mi toglie dal crin l’aureo diadema,
Mi ritoglie un suo don; se perde il capo

  1. Nel testo: sventura.