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DON GIOVANNI TENORIO 329
Donn’Anna. Santi numi del cielo... (alzandosi in atto di partire

D. Giovanni. (Trattenendola per le vesti) Olà fermate...
Donn’Anna. Ah scellerato!
D. Giovanni.   Io vi ferisco...
Donn’Anna.   Indegno!
Che violenze son queste?...
D. Giovanni. (Vedendo di lontano venire il Commendatore, lascia donn’Anna)
  Ah son scoperto!
Farmi strada convien con il mio ferro.
(prende la spada ed il cappello

SCENA III.

Il Commendatore, Donn’Anna ritirata in fondo della sala, e Don Giovanni.

Commend. Don Giovanni, che fu?

D. Giovanni.   Nulla. Vi chiedo
Licenza di partire.
Donn’Anna.   Ah padre! è questi
Un empio, un traditore. Ei la mia mano,
Questa mia mano destinata altrui,
Temerario voleva. Egli col ferro
Giunsemi a minacciare.
Commend.   Empio! Le leggi
Dell’ospitalità tradire ardiste?
Malnato cavalier, chi a voi si affida
Oltraggiate, insultate? Uscite, indegno,
Fuori di queste soglie. Onta simile
Vuol vendetta, vuol sangue.
Donn’Anna.   (Oh stelle! i servi), (parte
D. Giovanni. Commendator, vostra cadente etade,
Atto poco vi rende a tal cimento.
Trovate chi per voi la pugna accetti;
Son cavalier, risponderò col ferro.
Giuro sull’onor mio.