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378 ATTO PRIMO
Per usarvi rispetto: ho però meco

I soldati del Re poco lontani.
Rinaldo. Son soldati del Re questi pur anco,
Ma sono avvezzi a pugnar meco.
Gano.   Intendo.
Capo de’ sollevati e de’ ribelli
Vi dichiarate. È questi forse il colpo
Preveduto da Carlo.
Rinaldo.   Il vostro ingegno
Può prevalersi della mia sventura
Per accrescer calunnie. Io però fido
Nel Cielo, e nel mio Re.
Gano.   (Giunge il Monarca.
Opportuno è l’incontro). (a parte) O quella spada
Cedetemi, o ch’io stesso il più crudele
Sarò nemico vostro. (Gano impugna la spada
Rinaldo.   Io la difendo
Con tutto il mio valor. (Rinaldo impugna la spada
Gano. Venite, amici,
Eseguite il comando. (escono i satelliti di Gano
Rinaldo.   Soccorrete,
Fedeli, il Duce vostro1.
(vanno per attaccarsi, e nel mentre esce Carlo

SCENA V.

Carlo con guardie, Florante e detti.

Carlo.   Olà, fermate.

Rinaldo. Ah! Sire, son tradito.
Gano.   (Il traditore (sottovoce a Carlo
È Rinaldo, signor. Col ferro in mano
Miratelo alla testa de’ ribelli.

  1. Aggiungo le virgole che mancano nelle varie stampe, perchè Rinaldo parla certamente al proprio seguito.