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440 ATTO QUARTO
Rinaldo.   V’è chi s’accosta

Alla tenda reale. Il traditore
È senz’altro costui.
Ruggiero.   Gente s’avanza
Da questo lato. Ecco il fellon. (impugna ancor lui
Rinaldo. S’uccida
Chi cotanto è infedel.
Ruggiero.   Pera l’indegno. (s’attaccano

SCENA IX.

Gano esce co’ suoi soldati, e Carlo dal padiglione
colle guardie e lumi.

Gano. Uscite, amici. Il traditore è al varco.

Carlo. Arrestate i felloni.
Gano.   Eccovi, o Sire,
Eccovi i scellerati, i traditori.
Rinaldo è quel...
Rinaldo.   Come? Rinaldo, o Sire,
Veglia in vostra difesa.
Ruggiero.   Ed è Ruggiero
Degno figlio di lui.
Gano.   Si scopre invero
La vostra fedeltà. Di notte, armati
Alla tenda del Re, col ferro in pugno,
In atto di vibrar l’orrendo colpo
Contro il nostro monarca. Anime indegne!
Vi scopersero i Numi. Ah! s’io non era
Del monarca in difesa, egli sarebbe
Infelice perito!
Rinaldo.   Oh Dei! Che sento?
Ruggiero. Non credete, Signor.
Carlo.   Perfidi indegni!
Credo, sì, ciò che mai creder non volli