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ENRICO 481
Coll’esercito suo verso Palermo?

Ormondo. E noto a voi che a custodir fu dato
Questo principe a me sin da’ primi anni.
Io l'allevai fra l’arme, e sol la gloria
Chiama suo nume. A decampar sen riede
Carco di spoglie, e l’Africano infido
Più fier l'attenda alla stagion novella.
Si stabilisca al successore in capo
La reale corona; e anco don Pietro
Renda gli omaggi al suo maggior germano.
Leonzio. Uniti noi, chi contrastar potrebbe
Contro il nostro volere?
Ormondo.   All’amicizia
Nodo aggiugner più forte ancor desio.
Leonzio. Qual fia? Datene il cenno, e omai si stringa.
Ormondo. Voi avete una figlia...
Leonzio.   Sì... Che?... Forse...1
Ormondo. Questa chiedo in isposa ed ecco il nodo
Eterno, indissolubile, soave2
Reso da amor fra noi.
Leonzio.   Propizia stella
Benefizio maggior farmi non puote.
Ella è vostra, signor.
Ormondo.   Itene dunque
A recarle3 l’annunzio, e disponete
Ad amarmi il suo cor.
Leonzio.   Lieta Matilde
Di sua sorte sarà. Sposo migliore
Darle non le potea pietoso il fato.

  1. Bett.: A voi ben nota'.
  2. Bett.: più forte.
  3. Bett.: Recategli.